Negli ultimi mesi, l’Unione Europea ha rivisto la propria posizione riguardo all’adozione del Nutri-Score, il sistema di etichettatura nutrizionale a semaforo.
Recenti dichiarazioni indicano che la Commissione ha abbandonato i piani prefissi negli ultimi anni, principalmente a causa delle pressioni esercitate da alcuni Stati membri, tra cui l’Italia, che da sempre esprimono preoccupazioni riguardo all’impatto del Nutri-Score su prodotti tradizionali e locali.
Nutri-score e contestazioni: il caso dell’olio extravergine di oliva
Al Nutri-score si contesta in particolare il fatto che questo sistema valuti gli alimenti in base alla loro presunta nocività, considerando sempre la stessa quantità di 100 grammi, senza tenere conto del modo in cui vengono effettivamente consumati.
Un esempio spesso citato è quello dell’olio extravergine d’oliva, che riceve una valutazione negativa a causa del suo alto contenuto di grassi per 100 grammi di prodotto. Tuttavia, questa classificazione non tiene conto del fatto che l’olio viene generalmente usato in piccole quantità, come nel condimento di un’insalata, e che nessuno ne consuma un etto in un solo pasto.
Nutri-score in EU: il caso francese
Attualmente, il Nutri-Score è comunque adottato su base volontaria in alcuni Paesi dell’UE tra cui Francia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Spagna, Germania e Svizzera.
In Francia in particolare l’argomento ha recentemente sollevato tensioni all’interno del governo: la ministra della Salute, Catherine Vautrin, ha firmato un decreto per introdurre un aggiornamento del sistema, considerato più rigoroso rispetto alla versione precedente.
Questo aggiornamento ha suscitato preoccupazioni da parte della ministra dell’Agricoltura, Annie Genevard, che ha espresso riserve sul suo impatto, in particolare sui prodotti lattiero-caseari, e ha finora rifiutato di co-firmare il decreto, condizione necessaria per la sua entrata in vigore.
Questa divisione riflette un dibattito più ampio in Francia tra la promozione della salute pubblica e la protezione delle tradizioni gastronomiche e degli interessi dell’industria alimentare. Alcune aziende, come Danone, hanno deciso di rimuovere il Nutri-Score da determinati prodotti, citando preoccupazioni sulle nuove modalità di calcolo che potrebbero penalizzare ingiustamente alcuni alimenti.
I possibili sviluppi
La Commissione Europea non ha ancora presentato una proposta legislativa alternativa per l’etichettatura nutrizionale a livello comunitario.
Secondo alcune fonti, è improbabile che venga avanzata una nuova proposta a breve, lasciando spazio a ulteriori discussioni tra gli Stati membri per trovare un sistema condiviso che bilanci l’informazione ai consumatori e la tutela delle tradizioni alimentari locali.